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2RC – La storia 1959 – 2007 / raccontata da Marianna Vecellio
Nel 1959 Valter ed Eleonora Rossi, due giovani dell’Accademia di Brera, fondano con il cugino Franco Cioppi a Roma la 2RC Stamperia d’Arte con la convinzione che la grafica sia un vero e proprio genere artistico, come la pittura e la scultura e non un’estensione di queste ultime: l’obiettivo è quello di creare un laboratorio tecnico che sviluppi le disparate tecniche della grafica al fine di permettere agli artisti di lavorare liberamente come con gli altri media.
Lucio Fontana: gli inizi
Nei primi anni ’60 Valter ed Eleonora Rossi stampano a Roma la loro prima cartella grafica: una serie di acquetinte e acqueforti realizzate da Fontana. La cartella gli consentirà di vincere il primo premio per la grafica a Tokyo.
Lucio Fontana rappresentava insieme ad Alberto Burri una delle voci più significative del dopoguerra. Il suo approccio alla materia, i tagli e i fori eseguiti sulla tela rappresentavano le sperimentazioni sui nuovi concetti spaziali. Riportarli in incisione doveva divenire la prova che le tecniche di stampa preservavano da una parte la tattilità della superficie peculiare al mezzo cartaceo, pur mantenendo viva l’articolata tessitura delle opere di Fontana.
Ha così inizio l’attività della 2RC che fin dagli albori rivela una spiccata propensione a collaborare con gli artisti che si muovono sulle ricerche più avanzate. Tra il 1962 e il 1969 stampano con la 2RC: Alberto Burri, Giò Pomodoro, Giuseppe Capogrossi, Giulio Turcato, Giuseppe Santomaso, Piero Dorazio, Pietro Consagra, Achille Perilli, Beverly Pepper, Adolph Gottlieb e Afro.
Il profondo rispetto verso l’arte, un bisogno di avventura, la sapienza pittorica e scultorea e la capacità di cogliere il tocco distintivo di ogni artista, spingono i Rossi, con grande accuratezza di mestiere, al desiderio di produrre graficamente i processi e i contenuti espressi dagli artisti contemporanei e li conducono ad una coraggiosa sperimentazione.
Vittorio Rubiu a proposito delle incisioni di Alberto Burri, con il quale i Rossi stampano dal ’62 al ’83, parla di “…incisioni più vicine alla pittura, quasi da scambiarsi con essa…”; i Rossi restituiscono l’effetto della plastica combusta e le variazioni di bianco attraverso l’uso dell’acetato, plastica trasparente ed incolore, mentre riportano sulla carta la matericità dei Cretti attraverso un elaborato e non convenzionale sistema di incisione ed acquatinta.
1969 – Cartella UNESCO: gli anni del consolidamento
La grande dimensione diventa luogo dell’azione, superficie agibile pronta a scatenare inganni e prove continue, che l’artista risolve rimettendosi nelle mani e nella sapienza dell’incisore e anche il luogo dell’avversarsi del colore, di cui Eleonora Rossi porta una grande sensibilità, passaggi tonali che i coniugi Rossi amano ritrovare nel loro vissuto, perché per i Rossi lavorare è una condizione di amore.
Gli artisti inglesi: Pasmore, Sutherland , Moore e Bacon
Victor Pasmore, artista segnalato a Valter Rossi da Burri in occasione della cartella dell’Unesco, lavora con la 2RC continuativamente, dalla fine degli anni ’60 fino alla sua morte avvenuta nel 1998.
Roma diveniva in quegli anni una tappa favorita per Pasmore, quando da Malta, dove si era stabilito dalla fine degli anni ’60, tornava a Londra per assumere il suo incarico di Direttore del Piano Urbanistico. Egli amava soggiornarvi e produrre alcuni lavori con i Rossi, riproducendo le sue forme biologiche, dalle luci del mar Mediterraneo che tanto Eleonora Rossi sapeva intuire e realizzare.
Graham Sutherland pone i Rossi davanti al problema dell’acquatinta: artista solitario, condivide con la coppia la sua ricerca di un segno bruciato dal tempo. Realizza nel suo studio a Mentone in Francia nel 1977 “Bees”, serie api, e nel 1979 “Le bestiaire”, ispirata al racconto di Apollinaire. Il lavoro grafico compiuto nei primi anni ’80 da Henry Moore è sintetizzato dalle parole di Giulio Carlo Argan, il quale osserva l’abilità dello scultore nel saper dare con un solo segno grafico il limite dell’orizzonte naturale e quello scultoreo della figura umana. La difficoltà di trasferire il lavoro plastico su una superficie bidimensionale non è limite alla creazione per i maestri incisori, ma spunto per una ricerca spaziale che avviene nel segno e nel colore. L’entusiasmo di Moore sarebbe stato tale da decidere di prestare ai Rossi cinque grandi sculture in occasione dell’inaugurazione della nuova stamperia, Vigna Antoniniana Stamperia d’Arte a Roma nella nuova sede alle Terme di Caracalla.
Alla fine degli anni ’80 i Rossi vedono realizzarsi uno dei più grandi desideri della loro carriera: Pierre Levé, l’allora direttore della Marlborough Gallery di New York, gli propone di realizzare un’incisione con Francis Bacon. L’artista inglese, personaggio tanto amabile quanto faticoso e complesso, non riesce a partire dal foglio bianco. Bacon rifugge la grafica convinto della impraticabilità del mezzo, poi arriva l’arancio ed è lo choc.
Sovrapponendo le lastre, Eleonora Rossi riesce a dare vita ad un colore che l’artista inglese pensava fosse irrealizzabile in grafica: uno specifico arancione, intenso ed infinito. È l’inizio di una serie di incisioni bruscamente interrotte dalla morte dell’artista.
Questa esperienza è per i Rossi un ennesimo insegnamento: la grafica non deve esser lavorata con immediatezza; essa non deve assolvere ai problemi di distribuzione di un’immagine, ma è un mezzo capace di dilatare la necessità alla sperimentazione, fatta di scambio reciproco di comprensione e generosità tra l’artista e lo stampatore.
New York
Gli anni ’70 sono anni grigi in Italia, la collaborazione con artisti d’oltreoceano e le difficoltà politiche dell’epoca portano i Rossi, nel 1979, ad aprire una stamperia a New York, che rappresenterà l’inizio di una fase di lavoro proficuo.
Il desiderio dei Rossi è quello di stabilire un dialogo solido con gli artisti americani con i quali lavoravano da anni, dando un riferimento oltreoceano, per realizzare i buoni di stampa poi tirati in Italia, e imporsi con una presenza internazionale.
Sono tante le esperienze e gli episodi di quegli anni: l’espressionismo calligrafico di Pierre Alechinsky, il primo ad inaugurare il torchio a New York; i numerosi viaggi in California e la stamperia ambulante ridotta all’essenziale per Sam Francis; George Segal nel 1987 a New York realizza la Serie di sei opere grafiche “Portraits”; Helen Frankenthaler, Nancy Graves e Julian Schnabel.
La decisione dei Rossi di aprire la stamperia a New York coincide con la comparsa nella Grande Mela di alcuni giovani artisti italiani raccolti intorno al movimento della Transavanguardia e capitanati dal critico Achille Bonito Oliva: si tratta di Francesco Clemente e Enzo Cucchi. La collaborazione con la Transavan-guardia non poteva non cominciare da una interessante conversazione con Achille Bonito Oliva, che individua da subito la natura intrinseca del mezzo grafico: il rapporto a due tra l’artista e l’incisore al quale l’artista consegna il segno.
La capacità di assimilazione della tecnica di Francesco Clemente lo distingue sin dall’inizio dagli altri artisti. Egli combina la fluida linea dell’incisione con le fini acquerellate dell’acquatinta, riproponendo su carta la luminosità dei suoi dipinti. In quegli anni Francesco Clemente introduce Julian Schnabel ai Rossi, insieme realizzano una serie di incisioni di grande formato: ogni incisione è come un happening, diventa la messa in opera di un istinto e il segno una zampata.
Gli anni recenti
“Ogni artista ha portato qualcosa e ne hanno goduto tutti”, racconta sereno Valter Rossi, quando ripercorre la storia della 2RC. Racconta nei toni entusiastici l’attitudine aperta e collaborativa della stamperia che ha saputo adattarsi alle esigenze degli artisti e trasformarsi di volta in volta. Oggi la stamperia risiede sulla Cassia in attesa di una sede definitiva ed emblematica, già definita. Il lavoro di grafica è incessante e, ripercorrendo gli insegnamenti acquisiti nel passato, diventa storia e bagaglio di reciproco scambio tra gli artisti del passato e gli artisti di oggi.
2RC – La storia 2007 – 2019 / raccontata da Antonio Spiezia
Mostra Itinerante
Nell’Aprile 2007, alla Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano, è stata inaugurata la mostra retrospettiva a cura del Prof. Achille Bonito Oliva “Doppio sogno dell’arte – 2RC tra artista e artefice” nella quale sono state presentate 400 opere grafiche dela 2RC. Questala data mostra, ridotta a 176 opere di grandi dimensioni, nel 2008, è stata presentata al Museo dell’Accademia di Arte Russa di Mosca e all’Accademia di Belle Arti di San Pietroburgo;
Il 18 gennaio 2009 la “mostra itinerante” è stata inaugurata al museo CAFA, Accademia Centrale di Belle Arti di Pechino, ospitata da importanti Musei delle Accademie cinesi quali: la Luxun Art Academy Museum di Shenyang e il Sichuan Fine Art Institute Museum di Chongqing; in Sud Corea, al MOA – Museum of Art della Seoul National University, dove in quell’occasione la mostra è stata inaugurata dal nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano; ha continuato a viaggiare in Indonesia a Jakarta, Bandung e Yojakarta; Messico, al Museo de la Estampa di Citta del Messico, Querataro, Morelia e Toluca. Rientrando in Italia nel 2013.
La Cina
Il cambio di rotta avviene nel 2005, quando la figlia, Simona, che da qualche anno stava studiando la lingua cinese in Italia e a Pechino, tramite l’Ambasciata Italiana, riesce ad avere un appuntamento con il Prof. Tan Ping, l’allora direttore dell’Accademia Centrale di Belle Arti CAFA di Pechino. Vennero a sapere, ma solo in seguito, che era un grande appassionato e competente di grafica.
Al termine dell’incontro, Tan Ping mostra a Simona un plastico del futuro museo CAFA progettato da Arata Isozaki e gli dice “la mostra la faremo qui e sarà alla fine del 2008.
E’ tale l’apprezzamento di Tang Pin, dopo aver visto la mostra alla Fondazione Arnaldo Pomodoro a Milano “Doppio sogno dell’arte – 2RC tra artista e artefice” da proporre ai Rossi una forte collaborazione con la sua Accademia,al CAFA.
Nel 18 gennaio 2009 viene presentata la mostra programmata e si concretizza la donazione, da parte della 2RC, di un grande torchio calcografico “Decebalo”, con tutta l’attrezzatura necessaria per l’attivazione del nuovo dipartimento d’incisione “2RCCAFA” all’Accademia Centrale di Belle Arti di Pechino
Il dipartimento oltre a beneficiare dell’insegnamento dei Rossi sulle tecniche e sulle applicazioni per professori e studenti, aveva l’opportunità di lavorare con artisti importanti e, in breve tempo, vederne i grandi risultati, anche economici, per il dipartimento stesso.
La collaborazione con l’Accademia aumentava poiché lavoravano in modo continuativo dalla primavera e sino all’inizio dell’inverno per circa due, tre mesi.
Tan Ping fu il primo artista che inaugurò il dipartimento con due splendide incisioni; Il secondo Lui Ye, artista che in quel periodo si trovava in forte crisi e all’inizio fu difficile convincerlo. ma dopo aver lavorato con i Rossi nel 2010 realizzando due incisioni, con i suoi tradizionali personaggi, l’anno successivo quando i Rossi arrivarono a Pechino, gli mostrò un piccolo acquarello dove, con pochissime, sicure pennellate, appariva un nuovo suo personaggio “Pinocchio”, aggiungendo:“ mi piacerebbe realizzare il vostro pinocchio in incisione… ma grande! Pinocchio è un personaggio italiano, l’ho pensato per voi”; Poi, fece uscire dalla sua tasca, la prima edizione di Pinocchio, tradotta in cinese del 1936 che gli era stata regalata da suo nonno, quando aveva 5 anni.
Nei successivi sette anni, con un turnover di decine di studenti riuscirono a formare, secondo le loro necessità, quattro tecnici talmente bravi che furono poi assunti dall’Accademia stessa; lo stesso criterio che come spiegherò in seguito i Rossi, confrontandosi anche con vari amici, tra i quali il sottoscritto, hanno poi cercato di adottare a Viareggio.
Tornando alla Cina, in quel periodo sono state realizzate 40 edizioni in incisione con Artisti Cinesi tra i più rilevanti quali Tan Ping e Liu Ye già accennati, Ji Dachun, Zeng Hao, Zhang Xiaogang, Ding Yi e Zhang Enli; ed infine nel 2014, è stato invitato a Pechino, per la prima volta, un artista occidentale, Francesco Clemente dove realizzerà la grande incisione “The History of a Heart in three Rainbows” con la collaborazione di tutta l’accademia e con i suoi colleghi, artisti cinesi, che lì transitavano ogni giorno.
Sempre in Cina, per Zhang Xiaogang, artista cinese molto importante anche livello internazionale, i nostri nomadi ancora una volta hanno organizzato una piccola stamperia nel suo studio, perché l’artista, molto riservato, non accettava di lavorare in Accademia.
In questo clima naturale e semplice sono nate due serie di piccole incisioni: la prima di tre e l’altra di nove stampe, per le quali l’artista con un intuito, che potremmo definire sacro, tipico della cultura cinese, si affidava completamente
nelle mani di Eleonora consapevole delle qualità magiche di cui è dotata nella creazione del colore.
Viareggio
Durante lo stesso 2009, il caro amico Sen. Giovanni Pieraccini propone a Valter Rossi di aprire una Scuola di Grafica a Viareggio, presso la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea – GAMC – e qui inizia la collaborazione al fine di trovare gli accordi necessari per poter fare, in base ad un preciso progetto, un programma veloce e fattibile con il Comune di Viareggio.
La Nando Peretti Foundation finanzia la start-up del progetto “Master” per trasportare, a Viareggio, i torchi calcografici e tutti gli altri macchinari e attrezzature necessarie per l’avvio di una nuova stamperia.
Nel 2010, il Comune di Viareggio mette a disposizione del progetto uno spazio adiacente al Palazzo delle Muse – sede della GAMC – per creare il Centro Internazionale della Grafica d’Arte 2RCGAMC e le relative aule didattiche.
Con il finanziamento PIUSS (acquisito dal Comune di Viareggio nel 2012) e ARCUS S.p.a. (2013), sono stati ultimati i lavori di ripristino e adattamento del “Centro” e dei locali adibiti ad aule didattiche.
Dal 2010, hanno inizio i contatti con L’Accademia di Firenze – con l’allora Presidente Paolo Targetti – e, da quel momento, è iniziato il lavoro per la creazione del Master con il Direttore Eugenio Cecioni – all’epoca Direttore del Master – e la Direttrice Giuliana Videtta.
La prima edizione del Master Accademico, sotto la presidenza di Claudio Modica, in “Tecnica e management della Stampa e dell’Editoria d’Arte”, si è svolto nell’A.A. 2014/2015, nella sede operativa di Viareggio dove, oltre alle lezioni teoriche dei professori dell’Accademia, l’80% delle lezioni pratiche di laboratorio sono state svolte da Valter Rossi, sua moglie Eleonora e il suo staff.
Infine, gli studenti hanno conseguito il loro diploma con i massimi punteggi, nonostante le moltissime difficoltà e disagi affrontati e solo in parte superati, causati dai continui cambiamenti politico/amministrativi del Comune di Viareggio .
Nell’ottobre del 2015, all’interno degli spazi espositivi della GAMC viene inaugurata la mostra di fine Master dei giovani artisti dal titolo “Equilibrio”.
Dal Master di primo livello in “Tecnica e Management della Stampa e dell’Editoria d’Arte” che si è potuto realizzare grazie anche alla Fondazione Candido Sperone e Carla Fendi e La Nando Peretti Fondation ed Elsa Peretti, si sono accreditati sei giovani artisti; tre dei quali,grazie alla loro generosità , hanno usufruito, nel marzo 2016, di una borsa di studio per un anno di tirocinio.
Nel programma si era stabilito che, oltre al loro lavoro di ricerca artistica nelle varie tecniche di incisione, si doveva arrivare a poter stampare, con coesione di gruppo e responsabilità massima, edizioni impegnative di importanti artisti contemporanei.
Il primo Artista è stato Sandro Chia con il quale, nel 2014, abbiamo iniziato la sperimentazione da dove poi è nata, nel 2017, la pubblicazione del Libro “Sei Canzoni”.
Il secondo, il caro amico Carlo Guarienti con il quale, nel maggio del 2018, è stata ultimata la stampa di quattro piccole opere grafiche dal titolo “Sparire ..apparire”, inserite all’interno di un libro di poesie (edizione di testa) del Poeta Roberto Capuzzo dal titolo “Senza Regola; Il libro è stato pubblicato dalla casa editrice ORI e dalla 2RC Edizioni d’Arte, e presentato al pubblico in varie e recenti occasioni.
Il terzo ed ultimo artista, in ordine di tempo, è Danilo Bucchi con cui, durante l’estate/autunno del 2018, è stata realizzata un incisione bianca su bianco dal titolo “Omaggio al Bianco”
L’anno 2018 non è servito però a chiarire, con il Comune di Viareggio, il rapporto di continuità dei Corsi; In quanto, senza più le aule didattiche, utilizzate dal Comune per scopi diversi, non è stato e non sarà possibile per il futuro poter riprendere i Masters con l’Accademia di Firenze; Ma, si è aperta una nuova prospettiva con Firenze, la possibilità di poter usufruire di uno spazio attiguo all’Accademia, per creare insieme una nuova attività culturale.
Urbino
Nel 2017, Simona Rossi viene contattata da Giuseppe Balduini – dell’Amministrazione del Comune di Urbino – il quale, durante una visita alla Galleria 2RC prende visione delle stampe di Arnaldo Pomodoro e chiede di poter realizzare una mostra di grafiche dell’Artista nella Galleria Albani di Urbino, di proprietà del Comune e della quale è direttore.
Valter, considerata l’importanza dell’Accademia e della Scuola del Libro di Urbino, ritenne fosse il momento di dare attuazione alla sua idea “Ethical Archive”, per legare le strutture private con le pubbliche, al fine di creare una struttura che desse garanzie al pubblico, ai collezionisti e allo Stato, dell’originalità delle opere, dei metodi usati e dei suoi realizzatori: Artisti, Editori e Galleristi. Questo, sempre per affermare l’importanza della creazione di un’opera che fosse classificata come “Arte Grafica”, e non una semplice riproduzione.
Certamente, l’iniziativa è stata apprezzata, in particolare, dalla Scuola del Libro di Urbino con la quale, già dal mese di maggio 2019, si realizzerà, a Viareggio, un progetto nell’ambito del programma scuola lavoro.
Questa piacevole collaborazione con Urbino potrebbe anche, in tempi brevi, portare la Famiglia Rossi a prendere seriamente in considerazione l’attivazione di un laboratorio in un’idonea e stabile sede comunale; Ma, a condizione che esista un programma comune e una forte coesione con il Liceo, l’Accademia e le Stamperie locali, sotto l’egida di un Comune che dovrà essere il punto di riferimento e di attenzione, con la giusta responsabilità.