Doppio sogno dell’arte

2RC fra artista e artefice
Fondazione Arnaldo Pomodoro

Milano – 2007

La prima mostra “Doppio Sogno dell’Arte 2RC tra Artista e Artefice, curata da Achille Bonito Oliva, è stata presentata alla Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano. Ideata come mostra itinerante raccoglie 50′ anni della produzione grafica della 2RC, che ha collaborato con i più grandi artisti dal dopo guerra ad oggi, tra i quali Francis Bacon, Alberto Burri, Lucio Fontana e moltissimi altri.

Chi ha detto che la “vita è un sogno”? Il portatore di questa affermazione, noi vogliamo tacerne il nome, evidentemente ha parlato considerandosi in uno stato di veglia. Ha pronunciato la frase stando su una soglia da cui guardare il mondo, qualcosa in un lampante stato di sensatezza gli ha permesso di pensare di stare fuori da questo sogno, in un luogo riparato da ogni irruzione, posto magari in alto, in una postazione innalzata sopra il cumulo di un quotidiano che si forma e sfilaccia fuori da qualsiasi ordito della ragione.

Testo di Arnaldo Pomodoro, Il lavoro grafico di Valter ed Eleonora Rossi

La grande mostra che la Fondazione dedica al lavoro di Valter ed Eleonora Rossi mi coinvolge profondamente, perché sono “complici” della mia stessa avventura grafica. Senza di loro non sarei riuscito a sviluppare la ricerca in questo campo e a realizzare, dagli anni Settanta ad oggi, una produzione di opere grafiche, che sono un approfondimento del mio lavoro sul bassorilievo ricreato, con una forza e un valore diversi, su una materia particolare come la carta.

Con la loro pazienza e il loro entusiasmo Eleonora e Valter mi hanno convinto a cimentarmi nel lavoro grafico, che a me poneva da sempre un problema: serbare sul foglio di carta l’aspetto plastico della superficie incisa e scavata, con le ombre, le impronte e i segni propri del mio linguaggio espressivo. Dopo una serie di prove ed esperimenti abbiamo messo a punto, riprendendo il mio modo di operare in scultura, una tecnica nuova e complessa di calcografia: io lavoro il piano originale in negativo nell’argilla e da questo ottengo il positivo in gesso e successivamente il calco di resina epossidica che ha la funzione di matrice. Ottenuta questa matrice, inizia lo specifico procedimento grafico con una serie di interventi sulla stessa e anche su lastre aggiuntive di rame che, sovrapponendosi, completano e trasformano l’opera e ne rafforzano la valenza grafica. Nella serie dei Sogni, le grandi opere del 1994 che riprendono il tema, per me importante e suggestivo, dell’osso di seppia, abbiamo addirittura utilizzato l’acquaforte, l’acquatinta, la calcografia e il collage.

Per quanto riguarda il colore, quando non si usa il semplice bianco della carta, le nostre scelte cromatiche si sono rivolte a tonalità che vanno dall’ocra al ruggine, fino alle varie sfumature di marrone e di nero, in modo da ricreare le patinature che il bronzo, esposto agli agenti atmosferici, assume nel tempo.

Come è avvenuto con me, Valter ed Eleonora hanno lavorato con moltissimi artisti, sperimentando con grande creatività e trovando le soluzioni tecnico-espressive più idonee per esaltare stile e poetica di ciascuno di essi. Ora, questa mostra offre un panorama retrospettivo della loro straordinaria esperienza tra invenzione artistica e riproducibilità tecnica, tra tradizione artigiana ed estro creativo.