Afro
Arazzi e opere grafiche – 1975
All’inizio del 1975 Afro ha incominciato a dedicarsi a delle piccole tempere su carta da usare come progetti per una serie di acquatinte che aveva pensato di comporre in un libro una volta trovato il testo adatto. Queste opere nascevano con un’estrema felicità, vivevano molto bene insieme. A questo punto diventava importante trovare un testo che le legasse. La ricerca non è stata facile; questi progetti mantenevano in modo evidente il tono araldico che aveva caratterizzato la produzione pittorica di Afro nell’ultimo anno.
La ricerca si era quindi orientata verso i poemi cavallereschi italiani e francesi, ma restava sempre qualche cosa che non si accordava con Afro, con la sua poetica e la sua persona. Continuando a leggere e a discutere saltando da un secolo all’altro, da un paese all’altro, la scelta si è fermata su Baudelaire perché, pur non avendo un’attinenza specifica, con queste ultime opere, era il poeta più vicino alla pittura di Afro vista in tutto l’arco della sua produzione. Una pittura classica nella quale, come Afro stesso dice, si inserisce la nota stonata, il contrasto violento che serve a timbrare, ad accordare, grazie a questa nota stonata, l’insieme dell’opera.
Queste incisioni non si presentano come in un libro, inteso come oggetto legato insieme, ma composte con i testi che più si avvicinavano alla singola incisione, facendo in certi casi una specie di racconto quando, come nel caso dell’ “ Invitation au Voyage“, la poesia è stata divisa in tre parti. Man mano che Afro lavorava a queste tempere ha pensato che alcuni soggetti potevano essere tradotti invece che in grafica, come arazzi. Già nel 1972 aveva fornito dei suoi bozzetti che sono stati usati in tal senso.
L’origine contemporanea di queste opere, ha suggerito di presentare insieme questa serie di dieci incisioni e di otto arazzi; di questi ultimi, solo quattro fanno parte dei progetti dei 1975.