Lignano II° Biennale Internazionale d’Arte

Vari artisti – 1970

Testo di Italo Mussa

Breve profilo sulla problematica della Stamperia 2RC

La Stamperia 2RC di Roma – diretta da Eleonora e Valter Rossi – in sei anni d’intensa attività ( da sottolineare l’ultimo) è riuscita ad impostare un programma di lavoro fondato, oltre che sulle ricerche sperimentali delle tecniche, indispensabile per una stamperia impegnata, sul reciproco e umano rapporto tra artista e stampatore (nell’operare grafico il rapporto è ambiguo, sempre in equilibrio instabile: non per incomprensione tra i due soggetti, ma sopratutto per le continue difficoltà che si affacciano al di la delle regole cosl dette canoniche). È il massimo impegno che una stamperia impegnata possa affrontare, data i tempi del compromesso in cui viviamo. Per noi l’impegno ha il valore di etica professionale, di esplicazione verso l’ esterno di una problematica complessa: com’è, appunto, quella dell’operare grafico.

L’operare grafico, il perfetto lavoro umano – contro quanti affermano l’ambigua e oscura sua modalità, e cioè che l’opera grafica viene conosciuta solo a processo compiuto: mascherando così, forse, manovre esecutive poco chiare – è qualcosa di più del semplice « riporto » del disegno sulla lastra. La Stamperia 2RC, e ciò è confutabile dalle opere grafiche qui esposte, su questo punto, del resto fondamentale, è esplicita: il « riporto » non fa problema, il problema lo fa il procedimento tecnico. E un procedimento tecnico implica sempre una scelta: non casuale, ma congeniale alla personalità dell’artista (poichè il medesimo procedimento non può essere, di peso, applicato uniformemente a tutti gli artisti: ciò significa fare un processo di pianificazione). Quindi l’artista se è un grafico conosce già in partenza il valore della scelta, se vuole diventarlo l’intervento dello stampatore è allora determinante. Perchè ha intuito le aspirazioni nascoste dell’artista.

Alla Stamperia 2RC hanno lavorato e tutt’ora lavorano, oltre ad artisti italiani, artisti stranieri. In modo che il loro operare grafico viene così. a inserirsi in un contesto culturale internazionale, oltre che a costituire un confronto sperimentale. La scelta degli artisti, mai casuale, è motivata da intenti critico-storici. E ciò per ampliare la visione artistica internazionale « attraverso » l’opera grafica.

Il problema – come quello che riguarda il confronto sperimentale – viene a formare, nell’ambito della scelta dei procedimenti tecnici, un’ aperta dialettica: sul come (il perchè riguarda la sociologia) si fa un’opera grafica. Il come investe un’ampia problematica operativa che da vicino tocca il valore dei procedimenti tecnici. In questo la 2RC dà esempi notevoli. Dalle opere grafiche di un Burri, un Fontana e di un Capogrossi a quelle di un Pomodoro, un Scarpa e di un Battaglia. E per passare agli artisti stranieri, le opere grafiche di un Richter, di un Gottlieb (e ancora quelle di altri attualmente in lavorazione; in tal senso, a rigore, la rassegna e incompleta). Per fare solo alcuni nomi.

Se è vero – come fermamente credo – che un’opera grafica va intesa in sè, tenendo peró presente che si fa solo « attraverso » un procedimento tecnico; è pure vero che il suo valore ha, per la percezione, una « astanza » diversa da quella di altre opere. Senza entrare nel circuito fenomenologico che il termine inevitabilmente comporta ( da qui la necessità di uno studio) è bene precisare che nell’opera grafica la « astanza » si pone immediatamente con attributi proprii: rintracciabili sia come fase progettuale sia come fase conclusiva. È indubbio infatti che, nel momento in cui l’opera grafica viene percepita, la sollecitazione alla comprensione dei procedimenti tecnici, che l’hanno resa, non s’avveri spontaneamente. Nonostante che la medesima importanza abbiano il punto d’arrivo, l’impatto o la pressione della « matrice » nel foglio, e la possibilità di frugare in una situazione ormai data. La « astanza » ha così una sua profondità spazio-temporale, percepibile in un presente che necessita un appoggio del passato.

Da questa analisi fenomenologica risulta dunque che l’artista – contro quanti affermano (sono quelli arenati alle regale canoniche) il suo disimpegno oggi nell’operare grafico – nella Stamperia 2RC trova un clima adatto per affrontare, e oggi più di quanto si è fatto ieri se all’operare grafico vogliamo dare una funzione etica, l’inesauribile problematica dei procedimenti tecnici.